MIAMI by Joan Didion

autore:Joan Didion [Didion, Joan]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-09-22T22:00:00+00:00

Eppure questi sopravvissuti di mezza età di quello che era stato un movimento studentesco ci erano familiari. Li avevamo già incontrati - se non loro le loro controparti americane - esponenti di quello che poteva venire denominato "pensiero progressista" (così si definivano i componenti del Grupo Areìto). Questi erano esuli che, diversamente da quelli di Miami, pensavano che almeno in parte l'interesse dell'America fosse anche il loro interesse, e sembravano consci di far parte integrante della società americana. Avevano vissuto l'esperienza della guerra in Vietnam e del movimento contro di essa come qualcosa di proprio, diversamente dagli esuli di Miami, molti dei quali mi dissero di aver evitato la chiamata di leva non tanto perché non volessero combattere, ma perché a suo tempo erano stati coinvolti in una guerra per loro assai più importante. Rispetto ai loro corrispettivi di Miami, i cambiamenti sociali degli anni Sessanta e Settanta (che costituivano, in maniera edulcorata, l'argomento della commedia di Dolores Prida) li avevano coinvolti in maniera più profonda, a volte per questa ragione apparivano confusi e combattuti.

In altre parole, erano americani, e allo stesso tempo non lo erano. Somos cubanos, siamo cubani. Rimanevano cubani ma restavano fuori da Cuba, e come cubani lontani da Cuba eppure estranei alla comunità degli esuli, andavano a posizionarsi in una specie di compartimento stagno in cui, un po' come nell'exilio, si passava il tempo a definire, a ridefinire, a sviscerare ogni singola posizione, mentre nel frattempo il mondo andava avanti. Mi ricordo un numero del 1984 dell'«Areìto» in cui varie pagine erano dedicate alla contrapposizione tra il Grupo Areìto e l'Istituto di studi cubani (realtà di solito abbastanza in sintonia). Ci si chiedeva quale fosse l'errore ideologico per cui l'Istituto di studi cubani non solo avesse potuto sostenere che l'opera matura di Lourdes Casal aveva deviato dai canoni del realismo socialista, ma addirittura avesse frainteso la posizione della scrittrice riguardo al processo rivoluzionario cubano (posizione espressa chiaramente, per esempio, nella sua dichiarazione del 1972 a proposito del caso del poeta Heberto Padilla). Interrogativi di questo tipo erano diversi da quelli che sorgevano a New York, a New Haven, a Boston o a Berkeley, ma assomigliavano curiosamente a quelli di Miami.

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